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Carlo Graffigna
TRE ANNI DI ETERNITÀ

3 ANNI DI ETERNITÀ. James Oliver Curwood, infaticabile narratore di avventure nel Grande Nord, giustificava un paio di spostamenti di date, per rendere più snella e più incalzante la trama del suo “Il cacciatore nero”, sostenendo che un vero storico non può essere un buon romanziere e viceversa. Credo volesse dire che lo storico ha a che fare con i fatti, il romanziere con i sentimenti.
So che volendo rievocare una vicenda che di passioni e di sentimenti ne metteva in giuoco già molti, mi sono trovato a dover inserire, e poi ad inseguire, i miei personaggi di fantasia su sfondi geograficamente e storicamente veri e reali.
Questa storia di un giovane che, per divergenze con il padre sulla linea di studi, se ne va di casa e finisce nel Sahara, può nascondere qualche inesattezza “alla Curwood”, con la differenza che le sue sono varianti scelte e volute; invece, se nel mio racconto ce ne sono, è perché, in perfetta buonafede, ho ignorato o dimenticato qualcosa. Occorre tener presente, tuttavia, che il mio racconto è fatto soprattutto di ricordi colati, nella memoria, tanto tempo fa, quando molte cose venivano raccontate, non tutte e non sempre, come erano accadute.
Quelli dell’autore nordamericano, insomma, erano e rimangono errori-trucchetto; i miei, se ci sono, sono errori-ignoranza. Per questi chiedo scuse anticipate. Se non ci sono, meglio ancora, e dico alle mie scuse di tornare a casa. Magari serviranno per il prossimo libro. C.G.

 

Carlo Graffigna, nato a Sesto San Giovanni, giornalista dal 1947, ha lavorato fino al 1961 all’Avanti!, diventandone redattore-capo; dal 1961 al 1982 è stato al “Corriere della Sera”, edizione pomeridiana, come redattore, redattore-capo, vice-direttore. Ha scritto due libri sul mistero dello Yeti; un capitolo sui miti himalaiani per De Agostini; ha narrato vita e morte del grande alpinista, e suo amico fraterno, Andrea Oggioni nel libro “Le mani sulla roccia”. Ha pubblicato guidando un gruppo di esperti un’opera di storia “Italia XX Secolo”, due raccolte di racconti “Montanaro di pianura” e “Due silenzi”, un romanzo “I pleniluni dell’orilanto”. Sue opere sono state tradotte in francese, in spagnolo, in tedesco e in giapponese.