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Vincenzo Caricari
DAFMO
ROMANZO
Dipinto in copertina di Trento Longaretti


Chi è Samuel, il personaggio misterioso che chiede allo scrittore d'essere raccontato? La sua storia è vera? Non è forse l' alter ego dello scrittore, espediente per accrescere il fascino del racconto? Non importa saperlo. Il libro si legge come storia autobiografica, come romanzo d'avventura, come cronaca d'una attualità percepita in anticipo. C'è tutta l'Africa. L'Africa della povertà più misera, delle malattie più endemiche, della guerriglia più spietata, dei mercanti d'armi, diamanti e droga, delle superstizioni orgiastiche tribali, delle bellissime donne, ancora schiave di tradizioni che le flagellano. C'è l'assassinio e la redenzione. C'è l'Africa che ammalia con i suoi tramonti sulla savana, con le sue notti piene di stelle, con la bellezza feroce della giungla e dei suoi superbi animali. C'è l'odio, c'è l'amicizia, c'è l'amore. C'è l'incontro di civiltà diverse. Poi c'è Justine. La silenziosa, dolce, bellissima Justine. Intelligente e paziente. Delicata e forte. L'amore grande di una vita.
In copertina: Trento Longaretti, Madrenera, Humana pictura 13 (L’intensità del sentimento materno, consueto nelle tante madri longarettiane, si esalta connotandosi del dramma africano, così struggente nei grandi occhi spalancati, nelle mani che stringono il piccino, nell’altro bimbo nudo, con le braccine levate per aggrapparsi alla madre, semplice e regale. Il fondo vibra dei rossi accesi in tutte le gradazioni, propri di Longaretti, qui richiamo di tramonti infuocati sulla terra rossa dell’Africa).