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Silvana Milesi
PIETRO SERVALLI
Artisti bergamaschi - Monografia
Presentazione Lino Lazzari
1883-1973, novant'anni, una vita interamente dedita alla pittura. Nato a Gandino, piccola Urbino bergamasca ricca di tesori d’arte e fertile terra di uomini d’ingegno, Pietro Servalli, fu un bambino prodigio per la facilità nel disegno tanto che, finite le elementari, i genitori furono “costretti” a mandarlo alla Carrara dove ebbe per maestri, prima Cesare Tallone, poi il concittadino Ponziano Loverini. Intelligenza vivissima, spirito libero che l’accademia di Monaco rese ancor più libero e agile, immensa cultura, appresa dai libri, dai quadri, dalla vita. Una vita solitaria e in quasi povertà, dipingendo, studiando e sperimentando le possibilità del colore. Una interminabile galleria di ritratti: dei familiari, di borghesi, di aristocratici e cardinali, Il Cardinale Gustavo Testa, 1961, Il Cardinal Gusmini, Il Cardinale Suhard, arcivescovo di Parigi, 1948, Giovanni XXIII, quando era patriarca di Venezia, 1954. Papa Giovanni, l’aveva conosciuto ancor giovane, poi a Parigi, quindi a Venezia. Un ultimo incontro a Sotto il Monte: «Mi sembrate ancora uno studentello, Servalli. Quanti anni avete?». «Settantotto». «E quante tele?». «Oh, quelle non le ho mai contate». Grande ritrattista, ma anche paesaggista e affreschista luminoso di chiese, Servalli dipinse bei quadri fino agli ultimi suoi anni, immersi nel vasto lago di una quasi totale sordità, eppure sempre combattivi e sereni perché poteva “lavorare”. |
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