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Silvana Milesi
PIERO URBANI

Nato a Gandino il 3 ottobre del 1913, allievo di Ponziano Loverini all'Accademia Carrara, Urbani intervistato per questo libro, così si definì Piero Urbani: «Come stile impressionista… quasi bravo… Faccio cosette buone… tante volte no. Mi piace lasciar intuire, che siano anche gli altri a partecipare del mio piacere. Devo sempre essere rapido, il mio fuoco dura un’ora, un’ora e mezza. Poi devo fare una pausa e magari aspettare un mese prima di sentirmi nello stesso stato d’animo. Ci sono quadri che ho dipinto in venti minuti, ci sono quadri che non ho mai finito, ci sono quadri che ho completato dopo vent’anni… Mi ritengo lentissimo e dubbioso… Sono un giudice analitico e severo del mio lavoro… Non è vero che l’arte ha ormai detto tutto… Si può sempre aggiungere qualcosa di autenticamente proprio… Ho bisogno di assoluta libertà e dipingo con assoluta libertà. Il paesaggio lo ritraggo e lo invento…». Paesaggi, ritratti, le sue belle montagne della Val Seriana, bagnanti, ballerine, maternità, sono i soggetti preferiti, dove predominano i toni caldi del marrone, come nel dipinto La lettera (1979) in copertina del libro.