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Silvana Milesi
CERESA Luce della realtà
«Potremmo dire che il Ceresa - nei suoi ritratti - fu come "ponte" del grande ritrattista introspettivo e indagatore, Gian Battista Moroni, e l'altrettanto grande ritrattista bergamasco, Fra Galgario» (T. Longaretti).
In copertina un particolare dell'Annunciazione di Valleve... «Bellissimo l'Angelo con i capelli scarmigliati, la veste gonfia in pieghe candide e lucenti sull'agile caviglia. Il volto è così bello e così intensamente vero che innamora. Lo diresti uno di casa, forse un figlio stesso del pittore, un ragazzo fiero e spavaldo reso soave dal sovrumano compito.... Fra l'Arcangelo e la Vergine, tre note di bianco dall'alto al basso: la colomba, il giglio, la rosa nel vaso. Il vaso di ottone è lo stesso che il Ceresa depone in un angolo della Pietà di Sentino. Questo fiorisce nella vita, l'altro si chiude sul nardo della sepoltura».
I titoli dei paragrafi del testo Ceresa luce della realtà ne delineano il filo conduttore: Un'arte «sacrosantamente regionale», Santi «bergamaschi» e Angeli adolescenti, Il testimone passa da Cavagna Salmeggia Zucco al Ceresa, «Daniel Crespo Milanese qual fu il maestro di mio padre», I severi richiami del Borromeo, La pacata nobiltà dei capolavori di Zurbaràn, «Carlo Ceresa nei ritratti molto lodato», Madonne con il volto della diletta moglie Caterina, Alla mostra «I pittori della realtà» di Milano, Ceresa e Baschenis, La rivoluzione del Merisi, Due ritratti aggiunti. I titoli del testo Carlo Ceresa da San Giovanni Bianco: All'inizio del Seicento..., Una casa fra la Chiesa e il Brembo, Caterina «diletta figlia» di Giuseppe Zignoni, Undici figli: due preti...
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